Sabato 13 novembre, la SCAS si e recata sul luogo in cui si e schiantato nel lontano settembre del 1942, durante la seconda guerra mondiale, un B-24, ( il Dallas Lady)causando la morte del suo equipaggio di 11 aviatori.
COME RAGGIUNGERE IL LUOGO DELL'ESCURSIONE
Si percorre la Val Roja fino all'abitato di Fontane. Uscendo dal paese dopo un centinaio di metri, in direzione del SCASColle di Tenda, si trova un incrocio. Si prende a sinistra seguendo il cartello che indica il paese di Berghe. Si percorre una stradina molto stretta e con un numero impressionante di tornanti. La strada è davvero tortuosa, ma offre una vista sulla sottostante Val Roja molto bella. Anche i lavori stessi per realizzare questa strada sono davvero strabiglianti. percorrerla e davvero emozionante. Giunti all'abitato di Berghe inferiore si gira a sinistra e si inizia un lungo sterrato in buonissime condizioni. Si continua per diversi chilometri, si tiene la destra in concomitanza di un incrocio e dopo breve si arriva a una sbarra. Da quà si deve continuare a piedi. Un cartello con cenni storici spiega brevemente la tragedia del B-24.
DESCRIZIONE ESCURSIONE
Dalla sbarra si continua a piedi seguendo il sentiero che inizia prima della sbarra, oppure si può optare di percorrere la strada carrozzabile. Entranbe le vie sono facilmente percorribili, seguire la strada e solo parecchio più lunga, ma con una pendenza decisamente inferiore. Entrambe, dopo poco meno di un oretta di cammino, portano ai Prati di Cèva, dove sorge il Monumento ai Liberatori, intitolato agli 11 aviatori americani coinvolti nella tragedia. Il monumento consiste in una base di cemento, dalla quale si innalzano 11 colonne quadrate con la scritta della citta natale delle persone dell'equipaggio e contornata dai resti recuperati nel luogo dello schianto del B-24. Due lapidi di marmo indicano, la prima i nomi dell'equipaggio e la seconda il racconto storico della tragedia.
Dal monumento si continua percorrendo la strada e si arriva sotto la dolce cima del Monte Causega, in un paesaggio davvero spettacolare, un grandissimo prato disseminato di resti di un antico insediamento umano. Si possono distinguere molto bene i perimetri delle case e i perimetri dei recinti, tutti fatti in pietra.
Dal prato si prende sulla sinistra orografica, e ci si dirige verso le pietraie che si sono formate sotto la parete del Corne du Bouc. Spiegare il punto e molto difficile, bisogna superare il bosco e una volta arrivati sulla pietraia si deve salire fino a quota 1800 metri. Dopo parecchi giri siamo riusciti a ritrovare numerosi resti del B-24, come un pezzo di ala, un compressore, un radiatore, pezzi della carlinga.
OSSERVAZIONE SULL'USCITA
Uscita molto rilassante, che si svolge in un ambiente molto bello. Non presenta nessun tipo di difficoltà, almeno fino ad arrivare sotto in monte causega. Un pò più difficoltosa e la via verso il punto dello schianto. Non esiste un sentiero, ma bisogna andare a naso, e il fondo non e dei migliori e non consente una camminata agevole. Il punto dello schianto e una grande morena, e si cammina su pietroni.